ANTROPOLOGIA - IL CONCETTO DI CULTURA (pt.2)


Claude Lévi-Strauss (1908-2009) fu un antropologo tedesco del Novecento.

In "Tristi tropici" (1955) racconta la sua storia e i suoi viaggi in Brasile e in Asia.
 
Fu influenzato dalla linguistica "strutturale", che conobbe negli anni Quaranta negli Stati Uniti: lo Strutturalismo analizza le culture come sistemi di relazioni simboliche.
 
Vede una lingua come un sistema di segni, nel quale, non sono le parole in quanto tali, ma le loro unità fonetiche, delle quali sono composte, a darle significato.
 
 ↓
Una lingua è una struttura, in quanto i suoi elementi hanno valore solo nelle relazioni che esistono fra loro.
 
 
Ricavò due idee fondamentali:
 
- la cultura stessa può essere considerata come composta di una serie di segni elementari che, combinandosi diversamente tra loro, danno origine a significati di volta in volta diversi.
 
- essa si compone di un numero limitato di segni, che possono dare luogo a un numero finito di combinazioni.
 
CULTURA=  tutto ciò che è prodotto dagli esseri umani, tutto ciò che non è natura.
 
 
Colloca il passaggio da natura a cultura con la comparsa del linguaggio e con la proibizione dell'incesto
 
Il tabù riguardante l'incesto può essere definito universale, in quanto è presente in tutte le società. Si tratta di un fatto culturale siccome è frutto di una norma sociale.

Lévi-Strauss propose la distinzione tra due tipologie di società:
 
- calde, le quali utilizzano forme di disparità sociale;
 
- fredde, le quali mantengono il loro stato iniziale.
 

 

Herbert Richard Hoggar
(1918-2014) fu un sociologo, studioso della cultura popolare inglese.
 
Nel 1964, fondò il Centre for Contemporary Cultural Studies a Birmingham.
 
Coniò l'espressione "studi culturali" che ripresero il concetto antropologico di cultura, adeguandolo al contesto sociale inglese
 
 
Il centro di studi culturali interpretava la realtà di allora. Studiava i problemi legati alla fine dell'impero coloniale: disuguaglianze etniche, discussioni sul genere e sull'identità sessuale (le dimensioni identitarie). 
 
 
CULTURA= "campo" in cui si determinano i rapporti di egemonia tra gruppi. Un luogo di incontro-scontro di ciò che i diversi gruppi sociali dicevano di se stessi e quello che gli altri dicevano di loro. 
 
AGENCY/AGENTIVITÀ= la capacità che gli individui hanno di dare significato a eventi e rappresentazioni, accogliendoli o rifiutandoli.
Definisce l'autonomia di comportamento degli individui nel contesto della propria cultura.
 

 
Clifford Geertz (1926-2006) fu un antropologo statunitense, maggior esponente dell'antropologia simbolica.
 
ANTROPOLOGIA SIMBOLICA= si concentra sul come gli esseri umani comunicano, all'interno della propria società d'appartenenza, producendo dei significati nelle relazioni sociali, politiche, emotive ed economiche.
 
Partendo dall'etnografia, Geertz ha concepito il lavoro dell'antropologo come una continua interpretazione di ciò che dicono e pensano i suoi interlocutori.  

il processo comunicativo come circolo ermeneutico/interpretativo


CULTURA= insieme di simboli che prendono vita nello scambio comunicativo secondo modelli appresi dalle generazioni precedenti.
 
Essa può mutare a causa di due elementi:
 
- mobilità dei simboli (cambiano nel tempo);
- incontro tra simboli provenienti da altre culture;  


 
I media a partire dagli anni Settanta-Ottanta hanno avuto un ruolo importante nella comunicazione fra culture, in quanto le misero in contatto come mai era avvenuto prima.
 
 
Nel linguaggio comune l'uso del concetto di cultura è diventato più problematico di un tempo. Viene utilizzato per indicare, e spesso stigmatizzare, una certa mentalità, modo di pensare e comportarsi.


Per questo gli antropologi hanno rinnovato metodi di ricerca e terminologie.


Arjun Appadurai
, antropologo statunitense di origine indiana, in "Modernità in polvere" (1996) sostiene che il termine "cultura"  dovrebbe essere usato nella sua forma di aggettivo "culturale", in quanto carattere mobile.

Ha coniato espressioni che, secondo lui, ci consentono di parlare in maniera più appropriata dei fenomeni che siamo soliti interpretare come effetti della globalizzazione:
 
 
 
- etno-rama, cioè i nuovi paesaggi umani che si creano per effetto dello spostamento di popolazioni nelle varie parti del pianeta (migranti, rifugiati...); 
 
- medio-rama, cioè i flussi di immagini e informazioni generati dai media che creano nuovi immaginari in persone appartenenti ad ambiti culturali diversi;

- ideo-rama, cioèle idee scambiate grazie ai media e agli spostamenti per il mondo, le quali si incontrano con le tradizioni locali.
 


Marc Augé
, antropologo francese, ha una prospettiva simile ad Appadurai. 

SURMODERNITÀ= significa modernità in eccesso: è il fenomeno per il quale le culture riformulano alcuni dei loro fondamenti.
 
Indica tre processi del nostro tempo:

- l'accelerazione della storia (la perpetua informazione di eventi da parte dei media, che rendono la storia difficilmente pensabile);

- il restringimento dello spazio (l'eccesso di immagini che tendono a ridurre a noi, in quanto soggetti singoli, lo spazio del mondo);
 
- l'individualizzazione dei destini (una quantità tale di riferimenti individuali che si traduce in una solitudine dell'individuo).

Secondo Augè, oggi le società europee e nordamericane stanno vivendo ciò che i popoli africani vissero durante la colonizzazione.

In questa prospettiva l'antropologia si presenta come una chiave di interpretazione del nostro mondo contemporaneo attraverso l'esperienza degli altri.
 
 
 
IL CONCETTO DI CULTURA PT.1

Commenti