Nel corso degli ultimi cinquantamila anni la specie umana si è differenziata sul piano fisico, linguistico e culturale.
I gruppi umani si sono distinti tra loro per l'adattamento ai diversi ambienti del pianeta e si sono allontanati gli uni dagli altri, occupando aree diversissime.
Ciò sta base di alcune delle maggiori differenziazioni sul piano dell'aspetto fisico e culturale: ognuno ha dovuto elaborare forme di adattamento molto diverse tra loro.
Quindi costruire utensili differenti per sfruttare l'ambiente circostante, inventare metodi efficaci per ripararsi dal freddo o dal caldo e stabilire relazioni con altri popoli vicini, che nel frattempo avevano sviluppato altre forme di adattamento.
Al centro di questo processo c'è il lavoro umano, cioè un concentrato di energia fisica e di:
- capacità di manipolazione della materia grezza
- costanza nel saper osservare e fare esperienze
- abilità nel costruire
- fantasia nell'immaginare soluzioni
Queste capacità derivano, sul piano evolutivo, dalla complessità del cervello, dal linguaggio e dal carattere pensile degli arti superiori.
L'essere umano è un essere sociale, quindi vive in comunità. Ciò gli consente di organizzare il lavoro, concetto che sta alla base delle relazioni umane, che determinano rapporti di forza e potere.
SOCIETÀ ACQUISITIVE= società fondate sull'acquisizione di risorse presenti "spontaneamente" nell'ambiente, grazie alla comparsa dell'agricoltura.
Il lavoro umano si presenta quindi come un'attività a rendimento immediato.
Le società acquisitive attuali sono di piccolissime dimensioni, fortemente unitarie e nel caso dei cacciatori-raccoglitori, molto mobili. Essi sono conosciute con il nome di bande.
I rapporti tra maschi e femmine sono paritari. La formazione di nuove coppie è un fatto pubblicamente riconosciuto attraverso atti formali. Si tratta però di legami che possono essere sciolti in qualunque momento.
Inoltre, le donne non sono confinate alla sola sfera domestica, ma beneficiano degli stessi diritti degli uomini.
In queste società non si hanno nemmeno forme di stratificazione sociale.
I cacciatori-raccoglitori popolano il mondo naturale di spiriti, in genere benevoli, ai quali si rivolgono con preghiere e offerte.
Ciò coincide con un atteggiamento di rispetto nei confronti della natura: se uccidessero troppi animali o raccogliessero troppi frutti selvatici, comprometterebbero l'equilibrio di un ambiente che fornisce il loro sostentamento e che per questo deve essere tenuto in grande considerazione.
Uno dei popoli più famosi è quello dei Kwakiutl, che popolavano l'isola di Vancouver, le coste della Columbia Britannica e nel Canada occidentale.
Avevano una società composta di nobili, uomini liberi e schiavi. Era fondata sulla marcata divisione del lavoro e le famiglie dominanti erano in concorrenza per il potere.
Il paragone tra le società acquisitive di oggi e i nostri antenati europei è comunque difficile: i cacciatori-raccoglitori di oggi non vivono in isolamento rispetto alle altre forme di organizzazione sociale e politica ed economica.
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Penan del Borneo→ rattan→ mercato internazionale
Ba-Twa→ mercato dell'avorio
Alcuni antropologi ritengono che i cacciatori-raccoglitori di oggi non potrebbero neppure sopravvivere senza interagire con società fondate su altre forme di adattamento.
Molte delle società acquisitive dei nostri giorni sono incluse tra i popoli chiamati "nativi", "autoctoni" o "prime nazioni". Riconoscimento dato da ONU e altre organismi internazionale.
Ad esempio gli Inuit, i nativi nord americani e molti altri, i quali rivendicano una speciale posizione nei confronti degli Stati sovrani d'America, Africa e Asia, nati dopo la colonizzazione europea.
Molti popoli chiedono la restituzione di manufatti considerati dai bianchi delle opere d'arte, ma che per quei popoli sono oggetti con forti riferimenti alla loro visione religiosa del mondo.
È solo nell'ultima parte (circa 10.000 anni fa) della sua storia che l'Homo Sapiens ha compiuto la cosiddetta "rivoluzione agricola".
Coincise con il passaggio dalla caccia-raccolta alla coltivazione di legumi, cereali e altri vegetali.
La rivoluzione agricola portò con sé:
- la comparsa della divisione del lavoro
- la formazione dei primi centri urbani
- l'invenzione della scrittura e dei sistemi di calcolo
- la nascita di religioni amministrate dai sacerdoti
- la nascita dei primi stati e delle società stratificate
Sul piano politico ed economico si divisero in dominatori e dominanti, ricchi e poveri .
Gli antichi cacciatori e raccoglitori cominciarono ad addomesticare le piante, cioè a incrociare alcuni esemplari di piante per ottenere grani più grossi.
Potendosi fermare per lunghi periodi negli stessi luoghi, erano in grado di sorvegliare i loro "esperimenti" e di tenere presso di sé alcuni animali più docili. Cominciarono così a ricavare in origine il latte.
La capra e la pecora furono infatti, a parte il cane, tra i primi animali a essere addomesticati.
Gli esseri umani cominciarono quindi a comportarsi con gli animali nello stesso modo che con le piante.
L'addomesticamento delle piante e degli animali finì per cambiare il modo di nutrirsi e gli stessi rapporti sociali.
Questi avvenimenti avvennero tra i 12.000 e 10.000 anni fa, nelle valli dei Monti Zagros, Iran, Iraq e Turchia. Trovarono piena applicazione in Mesopotamia, dove si sarebbe data vita alle prime società agricole, per poi passare alle città e agli Stati.
L'agricoltura rappresenta un salto nel processo dell'adattamento umano e si distingue nettamente dalla caccia-raccolta e dalla pesca.
Questa attività comporta un investimento lavorativo nel processo di produzione.
SOCIETÀ AGRICOLE= il lavoro non ha un rendimento immediato, ma differito (spostato nel tempo).
Quindi, l'agricoltore deve aspettare in un luogo preciso il frutto del suo lavoro.
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