Ogni individuo, nella vita quotidiana, è immerso in un rete di relazioni. La psicologia sociale ha ampiamente studiato i gruppi, evidenziandone le caratteristche e le dinamiche.
Robert Merton (1910-2003), sociologo statunitense, definisce il gruppo come "un insieme di individui che interagiscono secondo determinati modelli, provano sentimenti di appartenenza al gruppo e vengono considerati parte di esso dagli altri membri."
Secondo tale definizione, un gruppo sociale deve avere le seguenti caratteristiche:
- interazione;
- appartenenza;
- identità.
Si aggiungono anche la condivisione di scopi comuni, norme e valori.
Il gruppo sociale va distinto da:
- aggregato= insieme di individui che si trovano in uno stesso spazio fisico;
- categoria sociale= insieme di persone con caratteristiche comuni.
Il gruppo più piccolo è la diade (due persone), la relazione tra i membri è stretta e intima, ma se uno si allontana il gruppo non esiste più.
Nella triade (tre persone) possono facilmente sorgere rivalità o conflittualità dovute alla coalizione di due membri contro il terzo.
Man mano che il gruppo si allarga le tensioni all'intero possono essere maggiormente distribuite tra i vari individui e il rischio che esso si sfaldi diminuisce.
Quando esso supera le sette persone possono formarsi dei sottogruppi.
Per analizzare un gruppo occorre osservare lo status degli individui.
Il sistema di status si riferisce alla posizione che un individuo occupa e alla valutazione di quella posizione in una scala di valori.
Gli studiosi di psicologia sociale usano vari metodi per individuare le diversità di status in un gruppo.
L'osservazione partecipante, per esempio, mette in luce che chi occupa uno status più elevato tende a parlare di più e riceve un maggior numero di messaggi comunicativi da parte degli altri membri.
Lo status può essere modificato se subentra una nuova persona o se cambiano gli scopi comuni. In questo caso si innescano dinamiche finalizzate alla ricerca di nuovi equilibri tra i componenti del gruppo.
RUOLO= insieme di aspettative condivise circa il modo in cui deve comportarsi una persona che occupa che occupa un certo status.
La suddivisione dei ruoli indica la divisione dei compiti, facilitando il raggiungimento degli obbiettivi.
Nei gruppi possono anche insorgere conflitti dovuti alle modalità attraverso le quali si distribuiscono i diversi ruoli.
NORME= insieme delle aspettative condivise dal gruppo rispetto al modo di comportarsi in quanto appartenenti al gruppo medesimo.
Esse indicano le regole di comportamento sia quando si sta con persone dello stesso gruppo sia quando si interagisce con un gruppo esterno.
La loro individuazione serve anche ad eliminare lo spazio di libertà individuale: il limite oltre il quale la diversità di comportamento può sfociare in devianza.
Hanno valori e pregnanza differenti a seconda dello status e del ruolo ricoperto da un individuo.
In sintesi, potremmo dire che le norme svolgono le seguenti funzioni:
- mantenimento del gruppo;
- raggiungimento degli obiettivi;
- costruzione di sistemi di riferimento per l'interpretazione della realtà;
- definizione dei rapporti con l'esterno.
La comunicazione all'interno di un gruppo è fondamentale, in quanto favorisce lo scambio e il consolidamento delle relazioni interpersonali.
I processi comunicativi possono essere di diverso tipo:
- la comunicazione a ruota= è centralizzata, cioè focalizzata sul leader;
- la comunicazione a rete= è decentrata, cioè diffusa tra tutti i membri.
POTERE= possibilità che un individuo ha di influenzare e controllare il comportamento altrui. Si esprime in diverse forme:
- di ricompensa, cioè la possibilità di attribuire gratificazioni materiali o simboliche;
- coercitivo, cioè la possibilità di imporre sanzioni e punizioni;
- legittimo, basato sulla condivisione da parte di un gruppo di determinati valori e norme;
- di esempio, per cui le persone si identificano in colui che detiene il potere;
- di competenza, per cui si riconoscono a una persona conoscenze specifiche in un determinato ambito.
La leadership assolve due funzioni ben precise:
- socioemozionale= riguarda il raggiungimento dell'armonia nella vita del gruppo (leader espressivo);
- relativa al compito= consiste nell'organizzare al meglio il lavoro di un gruppo (leader strumentale).
La leadership può essere esercitata adottando stili differenti:
- autoritaria= caratterizzata da severità, spirito conservatore e incapacità di delega, crea un clima di tensione;
- democratica= caratterizzata da capacità di delega, sensibilità al clima del gruppo e capacità di responsabilizzazione dei componenti;
- permissiva= caratterizzata dall'applicazione del leader al proprio ruolo, per lasciare all'iniziativa spontanea degli individui le scelte e le decisioni. Può portare a una scarsa collaborazione e rendimento.
COESIONE= tendenza del gruppo a sopravvivere che porta al sacrificio degli interessi individuali per favorire quelli collettivi.
Per soddisfare il desiderio di consenso e approvazione si tende a mantenere un comportamento uniforme.
Alcuni studiosi di psicologia sociale hanno messo a punto un metodo per misurare il grado di coesione e l'eventuale formazione di sottogruppi.
Jacob Levy Moreno (1889-1974), psicologo e psichiatra romeno, indrodusse il metodo chiamato sociometria (1943): consiste nel chiedere a ogni membro di indicare chi preferisca tra gli individui del gruppo, in seguito i risultati sono raccolti in un sociogramma.
L'atmosfera di un gruppo incide sulla qualità della prestazione e la sua mentalità tende a distorcere i processi decisionali, poiché fa in modo che vengano prese in considerazione poche alternative.
Leon Festinger (1919-1989) sostiene che, una volta entrati in un gruppo, è necessario rispettarne le regole interne per continuare ad appartenervi: le regole sono necessarie al raggiungimento degli obiettivi comuni.
deviante→ o si uniforma o viene escluso
Bibb Latané (1937) formulò la teoria dell'impatto sociale: più un gruppo è ampio più è possibile influenzare il deviante.
INERZIA SOCIALE= tendenza a defilarsi da impegno e responsabilità, quando il gruppo è ampio.
Henri Tajfel (1919-1982), nella sua teoria dell'identità sociale, analizza le relazioni tra i gruppi sociali collocandole su un continuum ai cui poli estremi rispettivamente si collocano:
- comportamento interindividuale= le persone si confrontano sulla base delle caratteristiche personali;
- comportamento intergruppo= le persone entrano in relazione in quanto appartenenti a una determinata categoria sociale.
↓
minimizza le diversità nel gruppo interno (ingroup) e le massimizza con un gruppo esterno (outgroup)
I meccanismi individuati da Tajfel determinano una netta dicotomia tra gruppo interno e gruppo esterno: ciascuno assocerà al proprio gruppo o a quello esterno connotazioni cognitive ed emotive positive o negative, che influenzeranno la qualità delle relazioni sociali.
Il livello di autostima di un individuo è quindi conseguenza del valore attribuito al gruppo a cui sente di appartenere.
L'identità sociale di un individuo ha origine dal suo senso di appartenenza a uno o più gruppi sociali ed essa può variare nel tempo:
- se l'appartenenza arrecherà soddisfazione e autostima, ogni individuo cercherà di rimanere membro di un gruppo;
- se invece un gruppo non migliora l'autostima tenderanno ad abbandonarlo.
Rimanere in un gruppo implica la relazione e il confronto con altri gruppi per:
- rielaborare i propri sistemi di riferimento;
- rinforzare il senso di soddisfazione;
- migliorare gli aspetti che connotano la propria identità.
Il bisogno di un'identità sociale positiva sviluppa competitività: ogni gruppo cerca di evidenziare la propria superiorità in modo da ricavare una maggiore gratificazione dal proprio senso di appartenenza.
I fattori che rendono un gruppo esterno un referente importante per il confronto sono:
- la percezione di similarità, di competenze e atteggiamenti;
- la percezione di differenza di status;
- la percezione di differenza instabile.
I gruppi virtuali prendono la forma di comunità virtuali che accolgono membri di differenti culture, età sesso e stato sociale, in piattaforme nel cyberspazio dedicate alla libera espressione di idee.
In linea generale, nei gruppi virtuali si ritrovano le caratteristiche e le dinamiche presenti nei gruppi che si costituiscono nella realtà fisica.
Tuttavia vi sono alcuni aspetti distintivi legati in particolar modo al linguaggio e all'identità, ad esempio il non avere supporto da parte del linguaggio non verbale e una velocità di comunicazione nettamente maggiore.
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