ANTROPOLOGIA - PENSARE, COMUNICARE, CLASSIFICARE

Partendo dalle differenze nel modo di comunicare e di classificare la realtà delle diverse culture, possono essere fatte risalire alcune importanti diversità nelle concezioni del mondo.

Tutti gli esseri umani sono, più o meno, dotati delle stesse capacità sensoriali e intellettuali e, se vi sono differenze tra loro, queste si manifestano all'interno di tutte le culture e non tra le culture.

 

La differenza principale del pensiero "primitivo", rispetto al pensiero scientifico moderno, è che tali aspetti sono esercitati solo in relazione a contesti di esperienza e non astratti o ipotetici come quelli degli scienziati.


Il nostro modo di esprimerci oralmente è guidato da un pensiero che si fonda sull'assimilazione della scrittura

Fino a non molto tempo fa esistevano ancora le cosiddette "società a oralità primaria", si tratta di società che non conoscevano alcuna forma di scrittura (oggi non esistono più). 

Ad esempio: l'impero degli Inca, in Perù, e del regno del da Dahomey, nell'Africa occidentale precoloniale. 

 

La scrittura fece la sua comparsa nel III millennio a.C., nell'area mesopotamica e nelle aree limitrofe

Le ricerche più recenti dicono che fu sviluppata a partire da alcuni sistemi di calcolo, che comportarono la sostituzione di oggetti con dei veri e propri segni, ciascuno con un significato corrispondente

 

 

La scrittura vera e propria comparve in Mesopotamia, con il popolo dei Sumeri, ed è conosciuta come scrittura cuneiforme, perché il segno base, una forma a cuneo, era combinato con altri simili per formare le parole. 

La scrittura alfabetica, nella quale a ogni segno corrisponde un suono della lingua, risale invece al XIV secolo a.C. e fu inventata dai Fenici, nella regione dell'attuale Libano. 


Tutti gli esseri umani possiedono analoghe potenzialità intellettuali. Sembra però che tali potenzialità possano prendere direzioni diverse a seconda del contesto sociale e culturale

Vi sono alcune capacità universalmente distribuite in tutti gli esseri umani:

- astrazione (capacità di isolare un aspetto da un complesso di elementi);

- categorizzazione (capacità di raggruppare gli elementi in gruppi o classi);

- induzione (capacità di procedere dallo specifico al generale);

- deduzione (capacità di passare dal generale allo specifico). 

Le capacità universali vengono adattate a diverse strategie funzionali, le quali dipendono da fattori sociali, culturali, psicologici, affettivi ecc. 

Quindi, tali strategie variano da un contesto culturale all'altro, ma anche da soggetto a soggetto all'interno della stessa cultura, a seconda dell'appartenenza a una determinata classe sociale, del livello di istruzione o predisposizione del tutto personale. 

STILI COGNITIVI= diverso modo in cui individui provenienti da ambiti culturali diversi si rapportano al mondo sul piano cognitivo:

- globale= caratterizzato da una disposizione cognitiva che parte dalla totalità del fenomeno considerato per giungere solo successivamente alla particolarità degli elementi di cui si compone;

- articolato= parte dalla considerazione dei singoli elementi dell'esperienza per risalire poi alla totalità. 

Questa distinzione è stata spesso utilizzata per distinguere lo stile cognitivo dominante nella società euro-americana (articolato), da quella dominante nella maggior parte della società 'tradizionali' (globale), ma l'opposizione radicale tra i due stili cognitivi é ormai caduta


In assenza di scrittura, le parole non hanno un'esistenza duratura. Nelle culture fortemente orali la pregnanza delle parole, la loro efficacia, pare essere legata al momento in cui le parole stesse sono pronunciate, spesso accompagnati da una gestualità ben precisa. 

La diffusione della scrittura ha inciso fortemente sul modo di pensare degli esseri umaniDove non c'è struttura possono esistere tecniche mnemoniche esterne alla prova. 


Questo modo di trasmettere la memoria e le conoscenze si riflette sul tipo di memoria e di conoscenza stessa che viene trasmessa: i moduli mnemonici ripetitivi tendono a produrre effetti "omeostatici", cioè a eliminare tutto ciò che non ha interesse per il presente. 

La scrittura consente di sviluppare un pensiero più ampio di quello legato all'oralità, perché permette di entrare più rapidamente in contatto con molteplici punti di vista, di confrontarli in maniera sistematica e di elaborare nuove proposizioni a partire da quelle esistenti.

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